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La Partnership di Extreme E, LUISAVIAROMA e LVRSustainable

LuisaViaRoma è Official Fashion Partner di Extreme E, la nuova corsa automobilistica fuoristrada con SUV elettrici.
A partire da aprile 2021 i team di Extreme E si sfideranno, tramite l’utilizzo di veicoli elettrici, in 5 corse automobilistiche nelle aree più colpite dagli effetti del cambiamento climatico e delle attività antropiche.

LuisaViaRoma sarà l’unico retailer online della linea di abbigliamento e accessori Extreme E per la stagione inaugurale del 2021 e svilupperà per ogni corsa una linea di abbigliamento con alcuni brand del catalogo LVR.

LVRSustainable, la nuova sezione sostenibile di LuisaViaRoma, offre una curata selezione di brand sostenibili e collaborazioni speciali con enti non-profit a beneficio di cause sociali.
LVRSustainable vuole creare una comunità attenta al tema della sostenibilità, promuovendo la moda eco-conscious e progetti speciali con un impatto positivo sul mondo, preservando l’ambiente e proteggendo il pianeta.

Extreme E, LuisaViaRoma e LVRSustainable collaborano con l’obbiettivo di sensibilizzare le persone su due temi molto importanti: la sostenibilità e il cambiamento climatico.

News su LVRSustainable & Extreme E

Rimani aggiornato sulla collaborazione esclusiva con Extreme E con i post dell’LVR Journal.

  • LUISAVIAROMA X EXTREME E: L’ULTIMO CAPITOLO A PUNTA DEL ESTE, IN URUGUAY
  • LuisaViaRoma & Extreme E: Island X-Prix, Sardegna
  • LUISAVIAROMA & LVRSustainable x Extreme E: seconda edizione
  • LuisaViaRoma & LVRSustainable’s #myEIB: Dorset & Recap
  • LuisaViaRoma & LVRSustainable’s #myEIB: Sardegna
  • LuisaViaRoma & LVRSustainable’s #myEIB: Groenlandia
  • LuisaViaRoma & LVRSustainable’s #myEIB: Senegal
  • LuisaViaRoma & LVRSustainable’s #myEIB: Arabia Saudita
  • LVRSustainable & Extreme E per la Giornata Internazionale delle Ragazze
  • LVRSustainable & Extreme E per la Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono
  • Extreme E x LVRSustainable
  • LuisaViaRoma è Official Fashion Partner di Extreme E

My Earth is Beating

LuisaViaRoma e LVRSustainable presentano My Earth Is Beating.

MyEIB è un progetto di documentazione fotogiornalistica ideato da LuisaViaRoma, Official Global Fashion Partner di EXTREME E, il primo campionato automobilistico elettrico pensato per sensibilizzare le persone sui temi della transizione ecologica. Il progetto è stato coordinato e scattato da LUCA LOCATELLI, vincitore del World Press Photo per le questioni ambientali e collaboratore di National Geographic; GABRIELE GALIMBERTI, vincitore del World Press Photo per la categoria Ritratti e collaboratore di National Geographic e RAFFAELE PANIZZA, giornalista, scrittore e curatore di Vogue e Vanity Fair Italia.

#myEIB nel Regno Unito

La prima foto del lungo viaggio di My Earth Is Beating #myEIB l’abbiamo scattata in Arabia Saudita nel marzo 2021: il muro di un colossale cementificio, a ridosso della spiaggia di Ras Baridi sul Mar Rosso, che impedisce alle tartarughe embricate (a rischio estinzione) di raggiungere la sabbia e nidificare.

L’ultima, pochi giorni fa nel Dorset occidentale, immortala il visconte Luke Montagu e sua moglie Julie: spinti dal loro figlio adolescente Nestor – ambientalista e vegetariano – hanno scelto di non rinnovare agli allevatori di bestiame l’affitto di gran parte delle loro terre, per far sì che animali selvatici e vegetazione tornino a proliferare nel Mapperton Estate: «Ci ispiriamo alla filosofia del REWILDING e a esperienze come quella del Castello di Knepp, nel West Sussex, della conservazionista Isabella Tree» racconta Montagu, «introdurremo pony di Exoomor e castori su una superficie di mille ettari, per un progetto di biodiversità chiamato Mapperton Wildlands: qui, presto, organizzeremo veri e propri safari».

In soli dieci mesi di reportage, un po’ come accaduto al resto del mondo spinto da nuove consapevolezze ecologiste, siamo passati dalla paura alla certezza che il pianeta tornerà a respirare e si salverà.

Una svolta documentata da My Earth Is Beating by LUISAVIAROMA e LVRSustainable (la lotta al climate change diventa arte fotografica, racconto e pugno allo stomaco), un progetto di documentazione sull’impatto dei cambiamenti climatici e sulle soluzioni per contrastarlo, attraverso un linguaggio che sa tenere in equilibrio arte, fotografia, storytelling e giornalismo d’inchiesta.

Cinque viaggi.
Cinque gallerie di scatti iconici.
Decine di storie inedite.

«Per ogni tappa, Locatelli e Galimberti e Panizza renderanno disponibili alla stampa, e quindi alla conoscenza collettiva, una selezione di storie e degli scatti più belli e decisivi» dice Andrea Panconesi, CEO di LuisaViaRoma, «che al termine di questa grande odissea di sensibilizzazione verranno ulteriormente valorizzati in occasione di una mostra internazionale a Firenze, città dove ha sede LuisaViaRoma: culla del Rinascimento e non a caso anche di questo nuovo rinascimento climatico a cui siamo tutti chiamati a dare un contributo».

«My Earth Is Beating rappresenta un’occasione importante per far conoscere al mondo le Natural Solutions» hanno detto Luca Locatelli e Raffaele Panizza, rispettivamente direttore artistico e direttore editoriale del progetto, «se l’uomo aiuta la natura a riconquistarsi gli spazi che erano suoi, lei è in grado di salvare sé stessa. E di conseguenza, tutti noi».

#myEIB in Saredegna

In superficie oliveti millenari, eucalipti, lecci e querce da sughero ridotti a monumenti di cenere dai “megafires” che divampano sempre più frequentemente nel Mediterraneo.

Sott’acqua, le praterie di posidonia oceanica trasformate in “matte morta” (questo il nome tecnico del fondale inaridito) dalle ancore dei natanti, dall’acidificazione delle acque e dalle reti della pesca a strascico.

Dopo i reportage sulla desertificazione in Arabia Saudita, sui Supereroi del Clima in Groenlandia e dopo aver documentato le opere di riforestazione della mangrovia nel Senegal Centrale – storie emblematiche dove gli esseri umani salvano il pianeta utilizzando i mattoni naturali del pianeta stesso – il quarto viaggio di My Earth Is Beating #myEIB è approdato in Sardegna, tra Nora e Oristano, per raccontare il dramma degli incendi boschivi e le soluzioni da adottare, oltre a documentare l’impegno di ong e istituzioni locali quali MedSea Foundation e Area Marina Protetta di Capo Carbonara nel proteggere un ecosistema considerato “l’Amazzonia dei fondali marini”: le praterie di Posidonia Oceanica.

La Sardegna, seconda isola del mar Mediterraneo per estensione e biodiversità, è divenuta il simbolo di due fenomeni che stanno segnando l’immaginario collettivo sia negli effetti che nelle strategie di lotta al cambiamento climatico.

#myEIB in Groenlandia

Dopo il viaggio in Arabia Saudita per documentare l’impatto della desertificazione e dopo la tappa in Senegal per raccontare il ruolo vitale della mangrovia e l’opera di riforestazione avviata dalle Ong locali, MY EARTH IS BEATING #myEIB, il progetto di documentazione fotogiornalistica voluto da LuisaViaRoma a seguito di Extreme E (il primo evento automobilistico di SUV elettrici organizzato nelle zone del mondo a più alto rischio ambientale), continua sui ghiacci della Groenlandia. Alla ricerca, questa volta, dei problemi e delle soluzioni legati alla crisi climatica in Artico, vero motore dell’equilibrio climatico del mondo: «Il tasso di riscaldamento dell’atmosfera, in questa parte del pianeta, risulta tre volte superiore al resto del mondo» spiega il professor Peter Wadhams, professore di Ocean Physics a Cambridge e al Politecnico di Torino.

Partiremo da Kangerlussuaq, dove esattamente nell’agosto di due anni fa, esattamente in questi giorni, è stato registrato il più drammatico e sostanziale evento di scioglimento della calotta glaciale mai riscontrato: 12,5 miliardi di tonnellate trasformate in acque e sedimenti, in un solo giorno. Per poi arrivare a Ilulissat, favoloso villaggio costiero grazie alla costellazione di iceberg che lo incornicia. Ma anche qui, bellezza e ombra si scambiano di posto: le immagini del costante ritiro del Sermeq Kujalleq, il ghiaccio che sovrasta la città, sono diventate icone del riscaldamento globale.

Groenlandia, Artico, scioglimento dei ghiacci, difesa del territorio, infanzia, futuro… NOI. È questa la terza di una lunga serie di storie che verranno documentate da MY EARTH IS BEATING #myEIB

#myEIB in Senegal

Viste dall’alto, le Puits de Sel di Palmarin, nel Senegal centrale, sembrano vasche create dal dio delle farfalle.

A causa della scomparsa delle mangrovie, che contrastano l’erosione della costa, questo spettacolo naturale che dà lavoro a 500 famiglie potrebbe scomparire sommerso dal mare.

Ora ci troviamo in Senegal, tra le regioni di Sine Saloum e Dakar, dove, insieme alle Ong locali Oceanium ed Ecozone e To.org, contribuiamo a combattere e documentare due fenomeni che impattano l’equilibrio ambientale: la deforestazione, in particolare delle mangrovie, e l’inquinamento derivato dalle plastiche monouso che invadono le coste e i mari, in questa zona del mondo che appare ormai come la discarica del Pianeta.

Fino al 31 maggio gireremo in lungo e in largo il Paese per documentare problemi, interventi, paesaggi a rischio e risposte ingegnose. E dar voce e volto a chi quotidianamente cerca di dare risposta alle domande più pressanti del nostro tempo.

Siamo partiti dalle saline di Palmarin, un ecosistema che senza un’adeguata opera di riforestazione, che in questi giorni sta avvenendo grazie alla ripiantumazione delle preziose mangrovie, rischia di scomparire. Mangrovie intese come baluardo ecologico e umano, con la loro capacità (tre volte maggiore delle foreste tropicali) di catturare la CO2 responsabile del cambiamento climatico, di bloccare l’erosione delle coste, dare rifugio e sostentamento alle specie animali, cibo per le comunità locali (si pensi alle ostriche che proliferano sulle loro radici, raccolte dalle donne dei villaggi), e filtrare le acque dell’oceano proteggendo le coltivazioni antistanti.

Un altro aspetto che questo progetto mette in luce è l’importanza delle api per questo habitat. In questa zona, infatti, Hélène e Fary allevano api, temute dalla popolazione locale più delle iene; per questo nessuno si reca nelle mangrovie di Joal (Senegal centrale) per tagliare il legno e danneggiare questo ecosistema vitale. L’apicoltura si sta rivelando una risorsa fondamentale per la tutela dell’ambiente e dell’economia: grazie alla raccolta di giugno, al mercato del paese verranno venduti 40 kg di miele color bronzo, ottenuto dai fiori della mangrovia.

Ci concentreremo sulle questioni aperte dalla pesca incontrollata, sulle soluzioni di acquacoltura e sul rischio di scomparsa di intere comunità sotto l’onda di un livello del mare in crescita costante.

Africa, riforestazione, plastica, futuro… NOI. È questa la seconda di una lunga serie di storie di crisi e di difesa ambientale che verranno documentate da MY EARTH IS BEATING #myEIB

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#myEIB in Arabia Saudita

«Non c’è più bisogno di scienziati, perché i problemi del clima e le soluzioni da intraprendere ormai le conosciamo bene. Ora c’è bisogno di persone. Di unione. Di azioni».

La nuvola di polvere si solleva dal cementificio di Yanbu, sulla costa Saudita del Mar Rosso, e brucia nella gola. Poi si deposita sulla sabbia e la ricopre di una coltre bianca che scricchiola sotto i piedi, rendendo la spiaggia dura e inospitale: le tartarughe imbricate, che nidificano qui da secoli, non riescono a spezzarne la superficie e scavare la buca dove depositare le loro uova. In più, nella loro risalita alla ricerca di un luogo sicuro dove fare il nido, le madri incontrano l’immenso muro che per circonda il cementificio e ne ostacola la cova: “Le autorità saudite si sono prese in carico il problema e hanno promesso di abbatterlo e allontanarlo dalla spiaggia di Ras Barindi, un santuario in pericolo” dice il professor Carlos Duarte, massimo esperto di biologia marina e docente presso la KAUST University, lanciando il nuovo Extreme E Legacy Turtle Conservation Program insieme a Ba’a Foundation.

Ma per queste creature il muro di cemento non è l’unico nemico: il livello del Mar Rosso si alza di 4mm all’anno e allaga i nidi, le luci artificiali spingono i piccoli in direzione contraria al mare e verso la morte, e le plastiche scambiate per cibo ne minacciano la sopravvivenza.

Coordinato e scattato dal vincitore del World Press Photo per le tematiche ambientali e contributor di National Geographic Luca Locatelli. Scattato dal vincitore del World Press Photo nella categoria Portraits e contributor di National Geographic Gabriele Galimberti. Coordinato e raccontato dal giornalista scrittore e curatore Raffaele Panizza, #myEIB è un progetto di documentazione foto-giornalistica creato da LuisaViaRoma e LVRSustainable al seguito di EXTREME E, il primo circuito di corse di SUV elettrici pensato per sensibilizzare il pianeta sui temi della transizione ecologica, e arricchito da un programma di iniziative concrete di conservazione ambientale.

IP-0A004F72 - 2024-03-27T00:36:48.7108637+01:00